Che si chiami Phyllo o Fillo nei Balkani, Yufka in Turchia, Brik o Briouat in Maghreb, questa pasta sottilissima, quasi trasparente, è difficile da fare in casa e generalmente, in tutti paesi dove si usa si compra fuori. Qualcuno, però, ci prova, anche inItalia dove si potrebbe comprare surgelata nei supermercati (ma non è il massimo...) o semi-fresca (credo che la produca la Buitoni...).
Una che di esperimenti spericolati se ne intende parecchio è la Giovanna di Lost-in-Kitchen, e bisogna dire che testarda com'è alla fine riesce a combinare...
"...la realizzazione è semplicissima.
Per venti fogli di fillo occorrono:
900 g di farina 00
500 g di acqua tiepida
25 g di sale e 80 g di olio
Per venti fogli di fillo occorrono:
900 g di farina 00
500 g di acqua tiepida
25 g di sale e 80 g di olio
Si comincia con l'impastare a mano la farina con l'acqua e il sale. Occorre impastare per circa 10 minuti, poi unire l'olio a poco a poco continuando ad impastare per altri 25 minuti.
La pasta deve poi riposare per due ore.
La si riprende e la si divide in 20 palline.
Aiutandosi con della fecola, si appiattisce ogni pallina fino a formare un disco di venti cm di diametro. Basta allargare la pallina sotto il palmo della mano: la pasta praticamente si stende da sé.
Una volta ottenuti i dischi, si sovrappongono separandoli con carta forno e li si lascia riposare per mezz'ora. Quindi li si tira con le mani fino a renderli sottilissimi.
L'operazione non è difficile: la pasta, ripeto, si stende praticamente da sè, cede bene ma non si rompe facilmente. Unico neo è che i bordi probabilmente resteranno un po' più spessi, ma basterà rifilare i fogli di fillo così ottenuti.
Spennellarli subito di burro fuso, altrimenti seccano.
Si possono congelare le palline, non i fogli già stesi, che vanno utilizzati in giornata. Almeno così dice Knam, io però francamente non vedo ragioni per non congelare i fogli, arrotolati nella carta forno.
La pasta deve poi riposare per due ore.
La si riprende e la si divide in 20 palline.
Aiutandosi con della fecola, si appiattisce ogni pallina fino a formare un disco di venti cm di diametro. Basta allargare la pallina sotto il palmo della mano: la pasta praticamente si stende da sé.
Una volta ottenuti i dischi, si sovrappongono separandoli con carta forno e li si lascia riposare per mezz'ora. Quindi li si tira con le mani fino a renderli sottilissimi.
L'operazione non è difficile: la pasta, ripeto, si stende praticamente da sè, cede bene ma non si rompe facilmente. Unico neo è che i bordi probabilmente resteranno un po' più spessi, ma basterà rifilare i fogli di fillo così ottenuti.
Spennellarli subito di burro fuso, altrimenti seccano.
Si possono congelare le palline, non i fogli già stesi, che vanno utilizzati in giornata. Almeno così dice Knam, io però francamente non vedo ragioni per non congelare i fogli, arrotolati nella carta forno.
La pasta cruda
2 commenti:
WOW! Mica mi ero accorta che il mio esperimento era finito qui!
Grazie, JM. In effetti, più che spericolata sono scervellata! D'altronde, visto che mi riesce proprio difficile trovare la fillo, mi sono dovuta arrangiare.
Grazie della citazione! Baci!
La prima volta che ho letto di questo tuo esperimento ho anche riso perché mi sono ricordato la descrizione che fa Claudia Roden della fabbricazione della fillo a casa dei suoi genitori in Egitto: il cuoco faceva roteare grandi "teloni" di fillo sopra la sua testa. Mi sono immaginato te in questa situazione...
:)))))
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