La cucina portoghese non è molto conosciuta in Italia, eppure è molto interessante. Riporto pari pari questo bell'articolo di Martino Ragusa sul portale Il Giornale del Cibo
I Sapori Antichi Della Cucina A' Portuguesa
di Martino Ragusa
Lisbona non è una meta per snob. Pochi ristoranti stellati, poca avanguardia, poca fashion cuisine e troppo baccalà. Questo le obiettano quanti hanno una visione glamour della gastronomia. Alcuni arrivano a definirla la città europea dove si mangia peggio, un’affermazione infondata ma non del tutto inutile se serve a tenerle lontano chi non riesce ad apprezzare una tavola di sapori veraci della tradizione.
Il Portogallo è un paese antichissimo con confini tracciati fin dal XIII secolo, da qui il forte attaccamento alla cucina nazionale. Inoltre è rimasto isolato dal resto dell’Europa durante i quarant’anni di dittatura salazariana conclusa nel 1974 con la rivoluzione dei Garofani. In quel periodo, così importante per il processo di modernizzazione dei paesi europei, il paese è rimasto come un’isola fuori dal tempo, privo di scambi, ripiegato sui propri prodotti e tradizioni. A causa di questa emarginazione la cucina non si è evoluta come è successo in Francia con la nouvelle cuisine, in Spagna con la “nueva cocina tecno-emocional” e in Italia dove si sono emulate prima le novità francesi e poi le spagnole.
Oggi, a bocce ferme, si devono notare i lati positivi di quella condizione negativa. E cioè una radicata cultura del “territorio”, la grande considerazione per le tipicità locali e il mantenimento in vita di piatti antichissimi.
Ma c’è anche da aggiungere che la cucina portoghese, e in particolare quella di Lisbona, non è poi così rustica come dicono i suoi detrattori e tutt’altro che monotona. Anzi, gode di un antico respiro internazionale derivato dagli scambi commerciali via mare con il resto del mondo e dalle ex numerose colonie (Brasile, Sri Lanka, Zanzibar, Macao, Timor Est, India, Guinea-Bissau, Angola, Mozambico), un afflato globale che ha arricchito la cucina di questa piccola nazione “provinciale” di inconsuete tecniche di cottura e ingredienti esotici.
Con buona pace dei detrattori, Lisbona offre un gran numero di ristoranti di livello, trattorie e bar dove si mangia in modo eccellente. L’unica raccomandazione, semmai, è di evitare i locali con musica fado incorporata e con imbonitori acchiappa-turisti poliglotta all’ingresso. Nella Lisbona più vecchia e affascinante quella dei quartieri della Baixa, del Bairro Alto, del Chiado, lasciatevi attrarre dalle tascas. Sono piccole osterie a conduzione familiare, ma alcune le definiremmo “bettole”, dove si mangiano per pochi euro ottimi piatti di cucina casalinga. Il menu scritto a mano su un grande foglio di carta esposto all’esterno del locale offre un numero limitato di pietanze, voi farete senza dubbio la scelta migliore se chiederete il “prato do dia”, il piatto del giorno e ricordate che sia nelle tascas che nei ristoranti una singola pietanza viene sempre servita con contorno di riso, patate, verdure.
Petiscos e Salgados
Competenza delle pasticcerie, invece, sono i Salgados, fagottini salati di vari tipi ugualmente imperdibili. Vi segnalo i Rissois, piccoli panzerotti ripieni di baccalà o gamberi o vitello e fritti; le Chamucas, triangoli di pasta sfoglia sottile ripieni di carne di pollo e aromatizzati con curry o piri piri e gli amatissimi Pastel (o Bolinnhos) del Bacahalau, squisite crocchette di baccalà e patate.
Zuppe
Sono il primo piatto tradizionale della cucina portoghese e una volta costituivano l’intero pasto, perciò tendono a essere piuttosto ricche. Zuppa nazionale è il Caldo Verde, con patate passate, cipolla, striscioline sottili di cavolo appena scottato e ben croccante e un tocco di salsiccia. Per capire quanto sia amata, entrate in un negozio di frutta e verdura o in un supermercato. Accanto alla postazione dei cavoli vedrete un’apposita macchina affettatrice che fornisce strisce di cavolo della misura perfetta e per il caldo verde e soprattutto tagliate di fresco. Altrettanto popolare è la Sopa de Pedra (Zuppa di Pietra), fatta con diverse varietà di fagioli, pezzi di carne di maiale, salsicce e verdure. Lo strano nome deriva, secondo la leggenda, dall’escamotage ideato da un frate per sbarcare il lunario: andava di casa in casa con una pietra sostenendo di riuscire a cucinare un ottimo brodo con quella, ma durante la cottura della zuppa di pietra chiedeva “qualcosina” per insaporirla un po’ di più, così arrivavano fagioli, salsicce, cotenne di maiale eccetera. Simile è il Cozido a Portuguesa, una sontuosa zuppa con carne bovina, vari tagli di maiale, salsicce, rape, cavolo, patate.Quasi tutte le zuppe sono accompagnate dal pane, altro grande protagonista della cucina portoghese. Il migliore è il Pão Caseiro Cocido na lenha è pane casereccio cotto nel forno a legna, di qualità ottima, con un odore e un sapore indimenticabili.
Pesce e carne
Il baccalà
I modi di prepararlo sono tantissimi e io vi consiglio di cominciare dai più semplici, bollito, alla brace, al forno e fritto, per poi proseguire con i piatti più elaborati: Bacalhau á Brás, che non è baccalà alla brace ma strapazzato con uova, patate e olive nere; Bacalhau com Natas, al forno con panna e patate; à Conventual, bollito, sfogliato, impastato con purè
I vini
In ogni caso lasciatevi tentare dai rossi del Douro e dell’Alentejo, dai vini del Dão e della Bairrada, dai vini di Colares e Bucelas prodotti alle porte di Lisbona, dal verdelho delle Azzorre e naturalmente, a fine pasto, i celeberrimi Madeira e Porto.
I formaggi
I dolci
I loro nomi individuano immediatamente la fonte: Barrigas de Freira (pance di suore), ravioli dolci a base di zucchero, burro e tuorlo d’uovo; Papos de Anjo (pappagorge di angelo), budini di uova; Orelhas de Abade (orecchie di abate), frittelle di farina e burro. E ancora Suspiros (sospiri), Toucinho do Céu (pancetta del cielo), Bolo de S. Martinho (torta di San Martino), Bolo dos Santos (torta dei santi), Fatias do Céu (fette di cielo), Pudim do Céu (budino del cielo).
I dolci più famosi sono i Pasteis de Nata, crostatine di pasta sfoglia ripiene di crema alla vaniglia servite caldissime spolverate di cannella e zucchero a velo. Gli originali, fatti con una ricetta segretissima, sono quelli sfornati ogni giorno in grandissima quantità nella pasticceria “Pastèis de Belèm” in Rua de Belèm. Al bancone c’è sempre una numerosa fila che spesso tracima nella strada, ma la pasticceria è talmente grande che si trova facilmente un tavolino all’interno dove le pasteis vengono offerte senza maggiorazioni di prezzo, solo 90 centesimi di euro l’una. Come si è capito, è una tappa obbligata.
Dove mangiare
Casa do AlentejoCon magnifici azulejos e cucina tipica, ottimo rapporto qualità/prezzo.
Rua das portas de Santo Antão, 58
Cervejaria da TrindadeAntica, enorme birreria. Le pareti sono decorate con magnifici azulejos. Si mangia secondo tradizione, aragoste comprese, e si spende il giusto.
Rua Nova da Trindade, 20
GambrinusOttimo pesce.
Rua das Portas de Santo Antão 25
A Margaridina
Nel quartiere Alfama. Ha solo dieci coperti e cucina a vista. Da provare
Rua da Regueira 37
Do Papagaio
Tasca molto frequentata dai lisboeti della zona.
Rua João Penha, 30-32
Cantinho das Gáveas
O canthino das Gaveas
Autentica cucina portoghese. Andateci.
Rua das Gáveas, 82. Bairro Alto
Pasticceria Pastèis de Belèm
Rua de Belèm 84-88
Articolo inserito da martino il 04/01/2010 8.43.12
3 commenti:
mipiace molto ilpost, ottima la zuppa da annotare ciao
ho programmato ilcaldo verde x domani sera poi ti faccio sapere ciao
E' buonissimo!
:)))
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