mercoledì 9 aprile 2008

163 - Taramà ovvero crema di uova di pesce


Cercavo da tempo una ricetta alternativa alla mia del "taramà" o "taramosalata", quella crema rosa a base di uova di pesce che fanno in Grecia e che è una mia passione culinaria. Questa mattina, scorrendo "Ricette immorali" di Manuel Vàsquez Montalbàn, m'imbatto nella sua ricetta di "taramà", che mi pare interessante...

"Taramà

250 g di bottarga (uova affumicate di muggine, di merluzzo o di tonno)*
2 fette di pane
1 tuorlo d'uovo
1 bicchiere di olio di oliva
sale, pepe, caeto, succo di limone
2 tazze di latte

Si sbriciola il pane nel latte e lo si amalgama alla bottarga* pestandoli nel mortaio insieme al sale, il pepe, il tuorlo d'uovo, 1 tazza di latte, una cucchiaiata di aceto e il succo di limone. Vi si versa a poco a poco l'olio, lavorando il tutto come per fare una maionese, e si continua sino a quando l'impasto non acquista un'analoga consistenza."

* Io aggiungo che l'affumicato non è indispensabile. Il "taramà" di base, ovvero uova preparate e affumicate che si trovano in Grecia, non si trova in Italia e quindi la crema si può fare usando uova fresche.

Ed ecco il testo che Montalbàn affianca alla ricetta:

"Un bel nome al servizio di un piatto ambiguo: salsa, antipasto, insalata? La paternità è dei greci, padri terribili che talvolta fottono questa delicata emulsione con rancido purè di patate e la chiamano taramasalata. Ma nel suo stato vergine, la taramà è una delicatezza rosea spalmabile sul pane più rustico della terra o su fette di pane a cassetta per ottenere tartine di vellutata spuma per labbra propizie, labra di un rosso naturale, rosso di sangue ben riuscito. Si consiglia di preparare la taramà prima di fare l'amore, ma in presenza del partner, perché la taramà, come tutti i piatti preparati nel mortaio, esige il tamtam degli incantesimi, e pretende, persino, sortilegi poco ostentati: basterà forse canticchiare O Perigaldi Theodorakis ed Elitis, mentre la partner si toglie quanto indossa sopra il reggicalze. Gli ebrei di Parigi riescono a ottenere una taramà bianca, deliziosa, preparata senza dubbio con uova di pesci trasparenti."

Manuel Vàsquez Montalbàn
"Ricette immorali"
Traduzione di Hado Lyria
Universale Economica Feltrinelli, 1994
ISBN 88-07-81263-0


13 commenti:

empordà experience ha detto...

Buonissima la taramasalata! Grazie per questa ricetta :)
Daniela

Jean-Michel ha detto...

Grazie, in effetti il taramà è una squisitezza...

:))

Luvi ha detto...

..ma lo fai apposta... io l'adoro, ne sono golosa... mi toccherà chiedrne un po' a mio fratello quando do viene in Italia a fine mese..:D

Jean-Michel ha detto...

Chiedigliene un pò anche per gli amici...

:))

Luvi ha detto...

ok :D

Luvi ha detto...

in mancanza di mortaio cosa posso usare? :D

Jean-Michel ha detto...

Luvi: forchetta e olio di gomito, poi mestolo di legno...
Ma come, cè ancora qualcosa che manca nella tua cucina????

:)))

Luvi ha detto...

ok, la prossima settima provo! grazie

Luvi ha detto...

:D fatta! che buona ma che fatica ! eccola qua: http://ilmondodiluvi.blogspot.com/2008/04/taram.html
Grazie ancora! :D

Unknown ha detto...

ciao scusate, dove posso trovare a Firenze delle uova di pesce per fare la terama?

Grazie mille

Jean-Michel ha detto...

Ciao Fiammetta!
Una volta al mercato di San Lorenzo c'era un banco che vendeva cose greche di cui le uova di muggine salate per il taramà. Non so se esiste ancora... Comunque lo puoi fare anche con uova di merluzzo o di tonno, magari chiedi al tuo pescivendolo...

Unknown ha detto...

Grazie Jean-Michel, e scusa il ritardo nella risposta!

Jean-Michel ha detto...

Figurati... :)))