martedì 29 aprile 2008

197 - Il syrtaki è un'invenzione...


Cortesia foto: www.wikipedia.org


Parlando di musica greca urbana popolare, la prima cosa che ci viene in mente è la parola "Syrtaki", generalmente abbinata alla musica di "Zorba il Greco". Il problema è che nella nomenclatura tradizionale di questo genere di musica il "Syrtaki" non esiste. E' stato inventato, più o meno all'occasione dell'uscita del film con Anthony Queen, perché i nomi veri delle danze urbane popolari erano troppo complicati, e complicate le danze stesse.
La categoria musicale si chiama "Rebetiko", ed è nata nell'800 dopo la fine dell'occupazione ottomana. In quel periodo di sviluppo urbano inflazionato dovuto all'industrializzazione del paese, si formò una classe di malavitosi, soprattutto ad Atene, al Pireo e a Salonicco (i tre centri economici principali) chiamati "Rebetes" o "Manghes", dei tipi che rifiutavano le regole sociali della vecchia tradizione, che non amavano molto il lavoro onesto e il lavoro in generale, che trafficavano di tutto e di più, che mettevano le fidanzate sul marciapiede, che giravano armati di coltelli e pistole, che andavano spesso in galera e bevevano e ballavano di notte nelle taverne per sfogare lo spleen di una vita che comunque non era sempre rosea.
Simultaneamente ritornarono in patria i profughi greci dalla Turchia e specialmente da Smirne e dall'Asia Minore in generale, dov'erano maggiormente concentrati da molto tempo, portando con sé modi, usi, costumi e quindi musica e danze ispirate a quelli turchi. Il tutto diede nascita al "Rebetiko", che spesso segue addirittura la scrittura musicale orientale.
Del "Rebetiko" fanno parte lo "Zebekiko", l' "Hassapiko", lo "Tsiftetèli" e il "Karsilama". Possiamo dire che adesso esiste anche il "Syrtaki" come appendice turistico, una specie di misto annacquato di queste ultime.
Lo "Zebekiko" prende nome dall'etnia turca Zebek, l' "Hassapiko" viene da "Hassap", in turco: macellaio, e in effetti è un ballo collettivo che ballavano i macellai, lo "Tsiftetèli" è la danza del ventre orientale grecizzata, e il "Karsilama" viene dal turco "Karsi Lamar" ovvero "agire all'incontrario". A parte lo "Tsiftetèli" riservato alle donne, le altre danze sono esclusivamente maschili e ai tempi dei "Rebetes" erano proprio danze dei "guitti" dei quartieri bassi. Danze molto serie e raccolte, che non si dazavano per "divertimento", e che a volte davano luogo a transe e ballo sui cocci rotti a piedi nudi, quindi niente di molto "leggero", ma estremamente significativo dell'amarezza della vita, che veniva espressa poeticamente o meno poeticamente nei testo delle canzoni.
Gli strumenti sono anch'essi di origine turca, a parte violino, fisarmonica, clarinetto e chitarra, e sono il celebre "Bouzouki", il piccolo "Baglamàs", la tavola a corde detta "Santùri"e altri strumenti ormai caduti in disuso.
Il "Syrtàki", quindi, è un ballo recente, edulcorato, ad uso e destinazione di chi, appunto, non sa niente di queste cose. I Greci sono molto gelosi dellel loro tradizioni, e non gli sembrava possibile fare entrare milioni di stranieri in visita nello spirito profondamente storico ed ermetico del "Rebetiko", che tra l'altro si pratica ormai poco perché, come dappertutto, i giovani preferiscono...il rock. L'unico ballo che abbia ancora molto successo nelle città è lo "Tsiftetèli", tornato in voga alcuni anni fa proprio negli ambienti giovanili che lo usano per fare la festa, ballando sui tavoli dopo abbondanti libagioni.
Il resto della musica popolare greca è musica di campagna: tutt'un'altra musica...

Qui sotto: uno "zebekiko" danzato e un "Tsiftetèli"






6 commenti:

Giovanna & Lisa ha detto...

Ciao, JM! Le babbione ti invitano ad un meme: http://lost-in-kitchen.blogspot.com/2008/04/il-meme-dei-sei-piaceri.html

Jean-Michel ha detto...

1) Devo capire cos'è un "meme"...
2) Che c'entra col syrtàki?????

Prrrrrr!!!!!

Unknown ha detto...

aaaaaaaah
non è giusto dopo anni che credevo che il syrtaky fosse una danza greca......oltre a babbo natale anche questo :))
baci baci

Jean-Michel ha detto...

Carmen, diciamo che lo è...
Ma è recente, tutto qui.
Babbo Natale...Boh...non esiste?????

Anonimo ha detto...

molto interessante con calma cerchrò tutti i vari nomi di ballo, io ho ballato il ballo con lancio e rottura di piatti forse non strettamente turistico x accompagnati con un ragazzo greco doc incontrato a fermata bus al pireo,e cosi è iniziato un tour gastronomico non certo da turisti,ancora ricordo una taverna ,neppure i taxi conoscevano sperduta in atene, tradotto mi sembra il brutto anatroccolo,che moussaki ecc.... andavamo decisamente in cucina a scoperchiare le pentole e scegliere, ancora ricordo un spezzatino ecc.... i schifanoia sperduti dove pur essendo donna non mancavo d'entrare , che miele che yogurt conclusione 15 giorni e rientrata solo con 5 kg in più, e non me ne poteva importare + di tanto buon fine settimana, dimenticavo belli i tube che hai inserito

Jean-Michel ha detto...

"andavamo decisamente in cucina a scoperchiare le pentole e scegliere..."

Questa era una delle cose più belle nelle taverne dove si mangiava, ma anche in qualche ristorante di più alto livello. Ricordo ancora mio zio di Atene, grande conoscitore di pesce, che si faceva portare in cucina e aprire il cassetto refrigerato del pesce, per scegliere. Ed erano ristoranti del lungomare di Glyfada, mica betoline! Si faceva dappertutto...