Cortesia foto: http://julieskitchen.vox.com
Da libro "il Vegan in cucina" di Stefano Momenté, Macro edizioni, ISBN 88-7507-394-5, ho preso questa ricetta dei "bigné di carote", e l'ho "etnicizzata" (anche se il procedimento è già quello dei "pakora" indiani...).
1/2 kg di carote
100 g di farina bianca
5 g di lievito
1 cucchiaio da minestra di farina di ceci
1/2 bicchiere di vino bianco secco
olio e.v.
sale
Aggiunte mie:
1 cucchiaino da caffè rado di cumino verde in polvere
4 rametti di coriandolo fresco
Versare la farina in una terrina.
Aggiungere la farina di ceci, il lievito diluito in poca acqua tiepida, tre cucchiai d'olio, un pizzico di sale, il cumino in polvere e il coriandolo fresco trittato fino, e mescolare con una frustina, unendo, a poco a poco, il vino e l'acqua tiepida necessaria per ottenere una pastella vellutata ma non troppo liquida.
Lasciare lievitare per un paio di ore.
Intanto mondare le carote, raschiarle e lessarle in acqua salata, stando attenti a cuocerle al dente.Scolarle e tagliarle a rondelle.
Immergerle nella pastella e friggerle, raccogliendole a cucchiaiate, insieme a un pò di pastella, in abbondante olio d'olio bollente.
Servire caldissimi, magari con qualche salsa a base di verdure o elementi vegan.
Il risultato è doppiamente "etnico", consistenza "indiana" e sapore "maghrebino" vicino a quello delle famose carote al cumino nordafricane.
Queste frittelle si posson fare con altre verdure, naturalmente, in particolare i piselli lessati come si usa per veri "pakora" indiani, e con varie spezie e vari condimenti (curry, ras-el-hanut, cannella, colombo, prezzemolo, erba cipollina, basilico, menta, ecc...). Permette di sbizzarirsi per un antipasto vegan saporito.
2 commenti:
Devo aspettare che il mio coriandolo spunti per poterle provare, ma sembrano ottime!
Ciao Azabel!
In effetti sono molto buone...
:)))
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