Ho appena finito di leggere il primo libro pubblicato da Fabio Picchi, grande chef "territoriale" fiorentino e grande personalità della cucina, nonché bravo imprenditore e titolare del ristorante Cibrèo, della trattoria Cibreino, del Caffè Cibrèo e del Teatro del Sale, il tutto in un angolo molto suggestivo della vecchia Firenze: il mercato di Sant'Ambrogio.
Picchi è una personalità fiorentinamente controversa (chi vive a Firenze capirà il "fiorentinamente"...) perché è "arrivato", perché è un carroarmato, perché è molto presente a sé stesso, perché non guarda in faccia a nessuno e perché ha fatto bingo con tutto tranne che la cucina "gagà" che va tanto di moda oggi. In effetti la sua era una scommessa difficile da vincere in tempi di globalità: proporre una cucina esclusivamente territoriale facendone un "must" a livello internazionale. La critica gli ha dato retta, anche perché la "nicchia" che ha scelto non può essere che rispettata.
Il libro racconta Picchi ma racconta anche la sua cucina, ovvero la cucina delle sue donne di famiglia e non, alle quali rivolge un omaggio deferente e quasi sottomesso.Lo stile è poetico alla toscana: romantico-ruvido, e incanterà chi ama la toscanità nella sua espressione più calda.
Le ricette sono tutte quelle della tradizione, con qualche digressione aliena e molti "trucchi" ancestrali, dimenticati o non, per "non far peccato in cucina".
A titolo personale, non dimenticherò poi che Fabio Picchi è l'unico collega fiorentino che abbia frequentato il mio ristorante Gauguin. Ci veniva con regolarità ed era sempre molto gentile e stimolante.
Come si dice: " a buon rendere...", quindi oggi sono felice di potere consigliare la lettura del suo primo libro "I dieci comandamenti per non far peccato in cucina", Mondadori Libri Illustrati, 16€.
11 commenti:
Ciao Jean-Michel, grazie per la segnalazione. Ho conosciuto Fabio Picchi quando anni fa sono stata a cena al Cibreo con amici dove ci siamo trovati molto bene. Ricordo la zuppa di farro, la ribollita , ecc. Picchi un personaggio molto simpatico con i clienti.
Comprerò sicuramente il suo libro.
Buone Feste.
Virgi
Buone feste a te, Virginia!
:)))
sono andata al Cibreo spesso, nel corso di anni. Mi pare che venga considerato dai concittadini in modo ambivalente. Come se destasse sentimenti intensi e complicati da digerire. Io l'ho sempre assai apprezzato: cervello al cartoccio, crema di peperoni, budino di pomodoro, indimenticabile trippa, gli sformati con i ragù. Ho anche un libretto di ricette - scritte, appunto, in stile nostalgico - che è un po' che non ritrovo e mi chiedo dove sia finito. Potrei supplire con questo. Be', adesso è davvero il momento di fare la valigia. A rivederci!
Buon viaggio cara!
:)))
:D ne ho sentito parlare.. ora che ne hai scritto tu, è già in lista tra i libri da leggere!
Grazie della segnalazione, sai che io vado matta per i libri di cucina particolari e ben scritti. Lo cercherò al ritorno dalla montagna. Se non ci leggiamo più BUON ANNO, che sia prospero e foriero di tante belle cose, soprattutto salute e felicità.
Grazie Dida, tanti auguri anche a te!
:)))
Auguri Jean Michel
per un anno pieno di luci!!!!!!!
Marg
Ciao Marg!!!!!
Tanti auguri anche a te!
:)))
Grazie per avercelo detto! Non abbiamo la fortuna di conoscerlo di persona, ma rimaniamo affascinati letteralmente quando lo vediamo e lo ascoltiamo in TV!
Comprato! E' veramente interessante, e leggendolo, mi sembra di averlo davanti, come quando lo vedo in televisione... semplicemente affascinante! Per fortuna non mette pesi e quantità nelle ricette, ma tanto, tanto calore umano, che secondo me, è l'ingrediente fondamentale! Grazie ancora, a presto!
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