martedì 17 giugno 2008

255 - Songh' franceìse e venngh' da Parigge...


Mi hanno sempre fatto sorridere i grandi chef che vogliono darsi arie "francesizzanti" nel declamare le loro creazioni, usando termini che spesso nella lingua francese non esistono.
Conoscevo già la parola "filangé", che suona molto francese ma che in francese non esiste, e oggi m'imbatto in una ricetta di moscardini presentata da un grande chef sul supplemento del venerdì di un importante quotidiano, dove scrive:

"Il piatto di oggi è basato sulla piacevolezza di un ascè ben fatto, oltre che..." ecc...

Per "ascè" lo chef intende "trito", e in effetti qualche riga dopo dice: "Tritate i moscardini..."
Ora, "ascè" non è una parola francese. Caso mai scritto "haché", ma anche scritto così in francese sarebbe un aggettivo e non un sostantivo, perché il sostantivo ("trito") dell'aggettivo "haché" (tritato) sarebbe "hachis".

Per questo tipo di "hachis", fatto sottile e al coltello, esiste invece in italiano una bella parola che è "battuto". Ma"ascè", ma chère, c'est beaucoup plus scick (in francese "chic").
Solo che, voilà, in francese...non esiste.


2 commenti:

marguerited ha detto...

filangè, o come caspita si scrive, che parola pretenziosa. Mi ha sempre dato un fastidio tremendo ed hai proprio ragione anch'io l'avevo cercata sui vocabolari ma in francese non esiste.
Eppure per un certo periodo quanti ristoranti qui in Versilia proponevano le verdurine filangè con pesce o in mille altri modi. Ed anche i personaggi che ovviamente non conoscevano il francese non facevano altro che riempirsi la bocca a destra e sinistra con il simpatico vocabolino così scic
ciao e buona serata, vado a preparare due verdurine filangès (plurale)

Jean-Michel ha detto...

:))))))))))))))))))